Al Prefetto della Provincia
Iatrinoliá: paese di circa 3000 abitantiá: paese sempre concorde e pacifico da cinque anni a questa parte per una associazione di malfattori camorristi chiamati in paese picciotti si trova al maggior segno demoralizzato. Spesso nelle pubbliche vie e piazze succede la tirata per mantenere il pubblico in aggitazione e mostrare nel tempo stesso che la setta nulla temeá: la tirata viene fatta ad arte picciottesca e succede senza ferimento quindi impunita. Questi fatti ripetuti e senza puniti, scandalizzano il cittadinoá: il giovine, pi∙ il ragazzo dico ragazzo. Il Calabrese (...) vedendono che restano impunitiá: Il furtoá: La violazione del tetto coniugale e l'attentato al pudoreá!á!á! (...) sperezza qualunque diritto, in guisa che la setta ororamai si estesa su lunga scala. Ogni giorno si battezzano picciotti facendo lauti pranziá: e se cos∞ continuerα per l'anima del sindacoá: che San Filippo Neri Patrono del paese si farα battezzare picciotto (...).

Archivio di Stato di Reggio Calabria, Gabinetto di Prefettura, Inventario 34, B 52, fascicolo 691, in Antonio Nicaso, Alle origini della 'ndranghetaá: la picciotteria. Rubbettino Editore, Soveria Mannelli, 1990, pag. 51.